STORIA
Il British Shorthair ha una lunga e interessante storia che inizia oltre 2000 anni fa: è infatti il discendente dei gatti portati nell’attuale Gran Bretagna dai Romani e dei gatti nativi dell’isola britannica. Per secoli, fino alla seconda metà dell’800, questi gatti vissero allo stato selvatico. La situazione cambiò quando nel 1871 Harrison Weir decise di selezionare la varietà di colore blu e la presentò per la prima volta all’esposizione felina del Crystal Palace. Da quel momento i British Shorthair furono incrociati prima con i Certosini e poi con i Persiani, grazie a questi incroci acquisirono il colore del mantello, il carattere dolce e socievole, una maggiore sofficità del pelo e la testa più tondeggiante.
Nel corso del tempo si sono aggiunti diversi colori del pelo, oggi ne possiamo contare almeno 18 tra cui bianco, nero, cioccolato, crema, rosso, lilac (un grigio chiaro rosato), cannella e fawn (fulvo chiaro, simile al colore del manto dei cerbiatti).
Nel secondo dopoguerra gli allevamenti di questi splendidi gatti aumentarono sempre più raggiungendo un preciso standard e rendendo la razza British Shorthair particolarmente nota e ricercata, portandola anche a guadagnarsi uno spazio nelle esposizioni feline e tra i gatti più “blasonati“.
LEGGENDA
Esiste anche una leggenda riguardante i British Shorthair: si racconta che nell’antico Egitto un generale di nome Gasthelos e sua moglie Scota avessero con sé un grosso gatto, il loro preferito, che veniva coccolato e ben nutrito e addirittura considerato come immagine vivente di una divinità. Quando gli ebrei, schiavi degli egizi, fuggirono attraverso il Mar Rosso, Gasthelos fu incaricato dal faraone di inseguirli. Come la Bibbia ci insegna le truppe egizie furono sommerse dalle acque che si chiusero dietro gli ebrei, così il generale, per non incorrere nella furia del faraone, scappò in terra straniera con sua moglie, i soldati superstiti e l’amato gatto, che ricevette l’importante compito di propiziare la buona sorte. Dopo un lunghissimo viaggio approdarono nell’attuale Gran Bretagna, dove si stabilirono in una terra che chiamarono Scozia in onore di Scota. Il grosso gatto gradì molto la nuova terra e con le gatte selvatiche del posto generò molti cuccioli che furono i primi esemplari di British Shorthair.
CARATTERE
Il British Shorthair è forse il gatto più adatto alla vita in famiglia, soprattutto per quelle famiglie in cui sono presenti bambini o altri animali: si lega affettivamente alla famiglia di cui entra a far parte, è molto paziente anche con i cani e con i bambini più piccoli, si sente componente alla pari della famiglia ed evita sempre di fare del male agli altri membri, infatti si allontana se infastidito, non alza mai la voce, non graffia, non morde, tiene sempre dentro le unghie se mette le zampette sulla faccia del padrone. Gli piace avere il controllo dei movimenti della sua famiglia umana scegliendo un posto strategico in cui restare a osservarli.
Di temperamento affettuoso e dolce, come da stereotipo è estremamente indipendente e fiero ma allo stesso tempo ama stare in compagnia.
È un gatto solido fisicamente e psichicamente che affronta qualsiasi situazione con la massima calma. Si lascia un po’ andare solo quando ha la possibilità di cacciare o di fare giochi simili alla caccia: all’aperto ama infatti inseguire roditori, uccellini e lucertole, mentre al chiuso scarica questo istinto sugli insetti, a volte con risultati piuttosto buffi. Si diverte tanto a rincorrere palline o piccoli oggetti.
Un gatto meraviglioso!